We will be more and more, or maybe not – Visualeyed
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We will be more and more, or maybe not

The world population could start decreasing earlier than expected: good news for some countries, but not for others – among them, Italy.

Le ultime previsioni sulla popolazione ipotizzano che nel 2100 saremo appena 8.8 miliardi, vale a dire solo un miliardo in più rispetto a oggi; tra circa quarant’anni raggiungeremo il picco di 9.7 miliardi di persone, ma entro la fine del secolo questo numero avrà cominciato a calare piuttosto rapidamente.

Nel 1971 il Bangladesh aveva 65 milioni di abitanti, e alla fine del Novecento ne contava circa 80 milioni: oggi, con i suoi 160 milioni di abitanti, è considerato un Paese gravemente sovrappopolato, ma il suo tasso di natalità sta diminuendo così velocemente che si prevede un dimezzamento della popolazione entro il 2100.

Il Paese del sud-asiatico ha ottenuto questo risultato soprattutto istruendo le ragazze e rendendo la contraccezione facilmente disponibile: gli stessi fattori che stanno contribuendo ad abbassare il tasso di natalità anche negli altri Paesi del mondo, Occidente compreso.

Questi numeri rappresentano una buona notizia, perché alla fine del secolo la popolazione mondiale sarà più bassa di due miliardi di persone rispetto alle preoccupanti cifre pubblicate dalle Nazioni Unite – che parlavano di quasi undici miliardi.

Il Bangladesh è un Paese gravemente sovrappopolato, ma il suo tasso di natalità sta diminuendo così velocemente che si prevede un dimezzamento della popolazione entro il 2100.

Più di 25 paesi perderanno circa metà della popolazione entro 100 anni, tra cui tutti i Paesi dell’Asia orientale (Cina, Corea del Sud, Giappone e Taiwan) e buona parte di quelli dell’Europa centrale, orientale e meridionale (tra cui Italia, Polonia, Spagna e Grecia). Alcuni caleranno in maniera ancora più netta: la Bulgaria passerà da sette a 2,6 milioni, la Lettonia da due milioni a meno di mezzo milione.

Il problema per tutti questi Paesi sarà un consistente eccesso di anziani, man mano che la popolazione più giovane si ridurrà: la piramide demografica si capovolgerà, e ogni persona in età da lavoro dovrà potenzialmente mantenere – in termini fiscali – almeno un pensionato.

C’è poi un gruppo di Paesi, quasi tutti in Africa o Medio Oriente, dove invece la crescita della popolazione è ancora fuori controllo: in queste aree alcuni Stati vedranno la propria popolazione triplicare (per esempio Israele e Angola), quadruplicare (Afghanistan e Nigeria) o aumentare in maniera addirittura più decisa – la popolazione del Ciad di otto volte, quella del Niger di nove.

I Paesi con una lunga tradizione nell’accoglienza di immigrati di altri continenti e culture, già abbastanza ricchi da esercitare un’attrazione nei loro confronti, cresceranno infine di alcuni milioni di persone ciascuno entro il 2100 – è il caso di Svezia, Norvegia, Francia e Regno Unito.

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